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Testimonianze letterarie su Altino
Geograficamente e territorialmente la posizione di Altino era ben nota ai maggiori autori di letteratura scientifica del mondo greco-romano. Per quanto riguarda l'urbanistica e l'economia altinate siamo informati direttamente dall'opera di Vetruvio, di Strabone, di Columella e di Plinio.
Per gli avvenimenti storici che videro anche il Veneto nel 69 d.C. quale campo di battaglia per la conquista del potere imperiale a Roma, disputato tra le truppe di Ottone, Vitelio e di Vespasiano, ci è pervenuto un brano di Tacito che si riferisce particolarmente ad Oderzo e ad Altino.
Dopo Marziale si trovano altri riferimenti alla città lagunare nelle lettere di Plinio il Giovane, nei tardi resoconti delle Historie Augustae, nelle Vite dei Cesari di Aurelio Vittore ed un cenno in Erodiano, questi tre ultimi riguardanti la morte di Lucio Vero ad Altino nel 169 d.C. Dopo tale data cessa qualsiasi testimonianza degli autori antichi su Altino: una coltre di silenzio si stende sulla città che riappare citata in termini favolosi solo nelle cronache medievali, scritte da cronisti poco precisi nella narrazione. Molto discusso tra gli eruditi del XIX e XX secolo è il Chronicon Altinate, un resoconto redatto in un latino assai "scucito", quasi popolare, che narra delle migrazioni degli Altinati nelle isole della laguna sotto l'incalzare delle migrazioni germaniche.
Dal 169 al 1000 sono otto secoli di silenzio della letteratura su Altino, solo l'archeologia può svelare i segreti dell'abbandono di Altino.
Leggiamo alcune di queste testimonianze:
Vitruvio (libro I°)
"Quando si vorrà costruire un abitato nelle lagune, dove queste siano in prossimità del mare (aperto) e si trovino disposte a nord oppure tra est e nord, e le lagune inoltre siano sopra il livello marino, si può affermare che la costruzione è ragionevole. Infatti, scavando dei canali le acque (lagunari) avranno modo di giungere ai lidi, ed inoltre dal mare, gonfiato dalla tempesta entrerà nelle lagune una così grande massa di acqua salata da impedire la nascita di bestie palustri, mentre le altre, provenienti a nuoto nelle zone più alte avvicinatesi ai lidi moriranno per l'inconsueta salinità. Per queste caratteristiche si possono citare le lagune galliche (in senso geografico) che circondano Altino, Ravenna, Aquileia e tutti quei centri che in simili località, sono vicini alle lagune dove per tali ragioni si gode di incredibile salubrità".
Strabone (Geografia, Libro V,1,5)
"Questa regione (la Valle Padana) è attraversata da molti corsi d'acqua e occupata da lagune, in particolare la zona abitata dai Veneti, dove si osservano le alte e basse maree. Essa è quasi l'unica del Mediterraneo dove si producono gli stessi fenomeni dell'Oceano e dove hanno luogo, allo stesso modo, i flussi e riflussi che riempiono di lagune la maggior parte della pianula. Analogamente a quanto accade nel territorio chiamato Basso-Egitto, tutta una rete di canali e di argini solca questa regione, permettendo la bonifica e la coltivazione di una parte di essa e riservandone l'altra alla navigazione. Quanto alle città, alcune sono costruite su vere e proprie isole, altre sono direttamente toccate dalle maree."
Plinio maggiore (Storia Naturale, III,119)
"Nessun altro fiume come il Po aumenta tanto di volume in così breve distanza; infatti fuoriesce con un enorme quantità di acque e invade disastrosamente i territori in profondità, sebbene sia fatto defluire attraverso fiumi e canali tra Ravenna ed Altino, per un tratto di 120 miglia (180 Km); tuttavia dove sfocia con maggior quantità d'acqua è la zona chiamata Sette Mari"
(XXXII,150 - Elenco di qualità di pesci e molluschi) "…le cozze tra le più grandi e le più ricercate, perché nerissime in estate, sono quelle di Mitilene, Tindari, Salona, Altino, Isola di Chio e di Alessandra d'Egitto…"
Columella (Sull'agricoltura, VII,2)
"…oggigiorno sono molto più ricercate le pecore galliche (in senso geografico), specie quelle di Altino…"

Mariarosaria Stellin
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