Alberto Dürer Bacchetti
Alberto Dürer Bacchetti
Sono nato a Padova il 16 dicembre 1942 da Lodovico e Adriana Ruggero. Vivo a Venezia dal 1968, anno in cui mi sono sposato con la veneziana Daniela Sitran ed ho due figli: Damiano e Leonardo. Nella famiglia di mio papà - per antica consuetudine - veniva dato il nome di Alberto al primogenito maschio fra tutti i nipoti, al fine di ricordare la nostra discendenza da Albrecht Dürer il Vecchio, padre dell'omonimo Albrecht Dürer, massimo pittore tedesco (1471 - 1528); questi ultimi erano da Norimberga, capitale della Franconia.
Albrecht figlio - uomo di profonda fede e moralità - fu uno degli intellettuali europei più importanti degli inizi del Cinquecento; amico di artisti, filosofi e imperatori come ad esempio: il Grande Elettore Federico di Sassonia detto Il Saggio, Massimiliano I d'Asburgo, Carlo V d'Asburgo, ecc.Allievo di Micael Wolgemut, Albrecht con la sua arte influenzerà - in un confronto non sempre sereno - e a sua volta sarà influenzato dai grandi maestri veneziani e veneti, quali il Mantegna, Giovanni Bellini, Giorgione; incontrerà anche il giovanissimo Tiziano ed altri. Albrecht viaggiò molto, ma per lui Venezia ebbe un fascino irresistibile, fu un vero e proprio mito. Tale amore non deve stupire poiché in quel tempo la città era la capitale mercantile e culturale d'Europa. A Venezia viveva una numerosa comunità di Tedeschi e proprio nella ricostruzione del Fondaco de i Todeschi venne affidato all'artista l'incarico di dipingere la pala dell'altare della cappella della confraternita, mentre Giorgione e Tiziano affrescheranno i muri esterni. Il genio e la versatilità di Albrecht produranno nell'arco della sua vita molti capolavori conservati in vari musei del mondo. Nella maturità si concentrò su trattati e scritti, che costituiscono una preziosa opera letteraria, pubblicata in latino e tedesco. Dopo la sua morte venne inumato a Norimberga; nel suo sepolcro, nell'epigrafe scritta in latino si legge: "Ciò che era mortale in Albrecht Dürer è sepolto in questa tomba".
Stemma della famiglia Dürer,
 Mi è stato raccontato che da Norimberga un mio avo si spostò a Padova per motivi di lavoro, ma non riesco a ricordare la data.
Il mio secondo cognome è stato aggiunto nel Novecento, in seguito all'amicizia del nonno con il N. H. veneto Bacchetti, il quale non avendo figli lasciò eredità e cognome ai Dürer di Padova. Sino all'inizio della seconda guerra mondiale si era tra le famiglie più agiate della città, successivamente subentrarono notevoli difficoltà economiche ed il tracollo finanziario.
La mia adolescenza l'ho trascorsa in Trentino dove ci siamo trasferiti, mentre ho prestato il servizio militare nella fanteria a Cividale del Friuli.
Dopo il matrimonio mi sono dedicato al negozio di vetri artistici di Murano - che sorge nei pressi della Piazza S. Marco - aperto dal suocero Guido nel 1937 e tuttora seguo questa attività.
Negli ultimi quindici anni mi sono impegnato con entusiasmo nel movimento autonomista veneto, sostenendo con passione la causa del federalismo.
Il tempo libero lo dedico allo sport (ho praticato le Arti Marziali) e alla lettura, in particolare amo la storia contemporanea.
Ho deciso di iscrivermi all'Associazione Europa Veneta e poi ho accettato l'incarico di entrare nel Consiglio Direttivo per due motivi: - reputo la cultura del nostro Popolo un bene prezioso da conservare e tramandare ai nostri figli; - provo un senso di stima e di amicizia nei confronti di questo gruppo di persone; alcune delle quali conosco da tanto tempo e con loro desidero continuare la strada intrapresa verso la conoscenza e la piena consapevolezza della nostra identità veneta.

Alberto Dürer Bacchetti
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