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 La Serenissima incarnava l’idea di Res Publica Christiana

Patrizio VenetoIl “Nuovo Vocabolario filosofico-democratico indispensabile per ognuno che brama intendere la nuova lingua rivoluzionaria” è un testo anonimo che fu pubblicato a Venezia, presso l’editore Francesco Andreola, a spese dell’autore, nel 1799.
Era l’indomani dell’invasione giacobina e con ogni probabilità fu scritto da un Patrizio Veneziano, ferito nel cuore non solo per la rovina della Patria, ma anche per la distruzione di un mondo meraviglioso quale fu la società veneta nei secoli. 
Questo popolo che visse libero e felice, non mancava nessuna occasione per esprimere la sua gioia di vivere, la sua Fede religiosa, il suo attaccamento indomito alla Tradizione e ai costumi dei Padri.  Ne nacque un genio creativo che accendeva la Bellezza in ogni sua manifestazione, la sua forza morale innalzava fiera la grandezza nazionale come senza pari, come incomparabile rispetto a qualsiasi altra cosa sulla terra.  La Serenissima incarnava l’idea di Res Publica Christiana. 
Quest’opera deve leggersi come il compendio dei valori della nostra Nobiltà, in primis quelli religiosi: di estremo interesse è osservare come si scontrino senza tregua con quelli dell’odierna ideologia liberale.  Ciò si deve all’impianto materialista dell’illuminismo, che ha contaminato la cultura odierna: dietro alle antiche denominazioni di Natura, Ragione, Virtù, Legge, Patria, Libertà, ecc., esso ha contrabbandato i nuovi strumenti teorici elaborati per innescare la rivoluzione liberale. 
In questo senso vuole essere una chiara risposta al “Dizionario filosofico” pubblicato da Voltaire nel 1764.  Per violentare lo spirito umano, infatti, i senza Dio hanno pervertito il senso profondo delle parole e persino le regole della logica; hanno imprigionato le coscienze dentro un manicomio mentale, dove niente ha più senso.
E’ la stessa analisi che fece George Orwell in 1984, dove l’ultimo capitolo (che addirittura supera lo sviluppo narrativo del racconto) è dedicato alla “neolingua” del regime totalitario, secondo un approccio critico analogo a quello del “Nuovo Vocabolario filosofico-democratico”;  un’altra straordinaria analogia va ricordata: nelle pagine 30-32 dell’opera la rivoluzione francese è parodiata con personaggi animali, proprio come l’orwelliana “Fattoria degli animali” svergognava la rivoluzione russa!

Edoardo Rubini
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